Pubblicate su Repubblica edizione torinese, le prime foto dei tesori della necropoli di Sant’Albano: cliccate sulla foto della moneta, scoperta nel 2009 da chi scrive e dal suo compagnuccio di tombe, il mitico Pitzus!
Un tremisse aureo in perfetto stato di conservazione, trovato in una delle tombe longombarde.
dI MARINA PAGLIERI
La più grande necropoli longobarda in Italia, ricca di 760 tombe, una tra le principali anche in Europa in quanto ascrivibile a un unico secolo, il VII, e’ emersa a Sant’Albano Stura, durante i lavori per l’autostrada Asti-Cuneo. Un ritrovamento eccezionale – anche perché più della metà delle sepolture è dotata di corredi funerari – venuto alla luce a partire dalla primavera 2009, ma di cui la soprintendente ai Beni archeologici Egle Micheletto dà notizia solo ora, a poche settimane dalla conclusione degli scavi. Scavi iniziati in situ, conclusi, grazie al trasporto dei preziosi materiali e della terra che li copriva, nel laboratorio del Museo di Antichità di Torino e finanziati dall’Anas per 950mila euro.
Ecco i primi articoli pubblicati sulla necropoli in cui ho investito qualche mese di lavoro: quello che riporto integralmente e questo link alla Stampa….e quella con la felpa azzurrina SONO IO!!!
Un complesso archeologico di straordinaria rilevanza nel panorama italiano, ma non solo, è il sito a cui sta lavorando dalla fine di maggio la Soprintendenza per i Beni archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie diretto dalla soprintendente Egle Micheletto, coadiuvata da Marica Venturino in collaborazione con Preacco e Ferrero, responsabili degli scavi in frazione Ceriolo di Sant’Albano.
“Ad oggi è il più grande cimitero longobardo scavato con metodi moderni, un sito di eccezionale importanza a cui non abbiamo dato da subito la dovuta enfasi per ovvie ragioni di tutela e salvaguardia”. Con queste parole ha esordito la soprintendente Micheletto alla conferenza stampa che si è tenuta nella mattina di mercoledì presso la sala consiliare del Comune di Sant’Albano.
Sara Zzz 